in-Castro a Chiloè

Qui la Serrano ha ambientato l’Albergo delle donne tristi, a sud, a Quellon, si esaurisce la Panamericana, qui si trovano le cozze e le vongole e le teste d’aglio più grandi del pianeta, il clima, dicono, uggioso e malinconico, rende i suoi abitanti, scorbutici, nostalgici, ma buoni, dicono.

Chiloè, un’isola isolatissima al sud del Cile, solo mezz’ora di traghetto la divide dalla terra ferma di Puerto Montt, eppure se ne parla come fosse ai confini del mondo. Certo, noi che al confine del mondo, quello vero, ci stiamo per andare, non pensiamo che Chiloè sia così al limite, ma sul fatto che sia meravigliosa non abbiamo dubbi.

Noi l’abbiamo conosciuta solare e radiosa…la malinconia della terra e della gente, forse, è più evidente in inverno, ora infatti inizia a luccicare di un verde brillante.

Il ferry che ci porterà in piena Patagonia Cilena salpa solo dopo una settimana dal nostro arrivo qui, per cui siamo incastrati.

Ancud ti accoglie all’estremo nord dove arrivano i bus dalla terra, la città secondo la Lonely Planet, è solo un passaggio forzato dove non vale la pena sostare, noi pur fermandoci poco, siamo felici di osservarla, perché ti inizia alla bellezza dell’isola, al sole che si insinua schivo, all’ombra delle scandole infinitamente diverse incastrate tra loro, alle persone che ti si accostano curiose, alle palafitte che si inabissano nell’alta marea.

Segue Quemchi, città natale di Francisco Coloane, piccola, alaskese e silenziosa che ti accompagna all’isola di Aucar da una passerella di cinquecento metri e ti fa assaggiare delle ottime empanadas di granchio.

Ripercorriamo la strada per Ancud verso Chepu, remota, isolata, poco visitata, ma straordinaria. Qui, dato il bus rotto, l’autostop è fondamentale altrimenti l’opzione sono 15 chilometri a piedi.

Il nostro obiettivo è raggiungere un’ecocamping, molto eco e automatizzato, ma poco camping, con dormitorio senza lenzuola, senza coperte e senza riscaldamento; il loro risparmio, e non il nostro, è lodevole, ma forse al limite. Il voler abbracciare la causa dei due gestori, rifugiati dalla capitale perché sofferenti di troppo cemento non ci rende, certo, resistenti al freddo, ma secondo loro dovremmo esserlo visto che non abbiamo scelto la suite e paghiamo decisamente meno. Chi paga infatti può usufruire abbondantemente di riscaldamento e acqua (ovviamente da fonti naturali); sicuramente essere braccino corto aiuta a essere eco!

Il posto oltre che per una vista unica e impressionante vale indubbiamente anche per l’escursione in kayak, la più incantata e affascinante mai fatta. Alle 5 del mattino, nell’oscurità e nella nebbia del Rio Puntra, ti addentri di pochi chilometri e sei in una fiaba fatta di acqua, tronchi spezzati, uccellacci e uccellini.

Poi verso sud a Delcahue, il barco di carico più bello! Gentilissimo il capitano per qualche pesos in più devia la rotta e dalla minuscola Isola di Tac ci porta al paradiso di Mechuque, un’isola di 500 anime, dove incontriamo Maria, lei sì che senza saperlo è veramente eco e di gran cuore. Casa sua diventa il nostro sogno per un giorno, caldo, famiglia, crêpe, salmone al forno, marmellata e pane fatto in casa. E poi Tenaùn dormiente alle nove del mattino, l’isola meno affascinante di Quinchao e quella più languida di Lemuy.

Con Castro, il capoluogo dell’isola, abbiamo conferma che in Cile la casa famiglia è un’usanza molto comune e vissuta con molta serenità, ospite come a casa di zia, ti lasciano a disposizione tutto, cucina, lavatrice, acqua calda!

Da Castro in un’ora e mezza arrivi a Cucao da dove inizia il Parque Nacional Chiloè, un mare quasi bianco per lo spumeggiare delle onde, una distesa di sabbia con rivoli d’acqua dolce e cavalli liberi che saltellano e giocano anche con i cani che insolentemente li provocano…

Ci rimane da vedere Quellon, che con il suo Vulcano Corcovado alle spalle ci saluta e ci fa disancorare a mezzanotte verso la Patagonia Cilena.

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2 Comments

sera

December 8th, 2012

La naturaleza y las cosas maravillosas a vuestro lado se ponen más preciosas para rivalizar con vuestra felicidad. Un abrazo! Amalia

Pandiario

December 9th, 2012

Gracias Amalia! un abrazo grandissimo

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