segnali di fumo all’orizzonte: navajo in aiuto

Dopo aver percorso una magnifica strada sterrata appena entrati in Arizona, quello che ci è riuscito meglio è stato mandare segnali di fumo, ovviamente dal caro vecchio Zio Gerri e fortunatamente accolti dai vicini navajo.

Ora scriviamo da un quartiere di Page, Glen Canyon, ai limiti della riserva Navajo. Al buio, ci soccorrono giusto le due pile che solitamente conserviamo per avvistamento orsi e renne, ora invece, una c’è l’ha in testa un giovane pellerossa ormai americanizzato di nome, attenzione attenzione…Geronimo, l’altra, invece, la tiene in bocca un messicano indianizzato, Victor, che boffonchia uno spagnolo che forse neppure i suoi genitori capiscono.

Tutti, sottoscritti compresi, a guardare nei meandri della pancia di Gerri.

Lungo il nostro cammino abbiamo incontrato questi angeli che sembrano prodigarsi di gran cuore per farci proseguire il viaggio nel migliore dei modi.

Ci fidiamo, tutto tornerà meglio di prima. La cosa più difficile sarà convincerli che il miglior modo per essere ripagati sarà accettare il nostro scambio: portabiciclette nuovissimo, mai utilizzato.

Jerome & Co sono guide incontrate nell’Antelope Canyon: loro, grassocci, quasi obesi, riescono a volteggiare leggerissimi sulle ferrose scalette di questo desertico paradiso di sabbia solida e striata, che cade a precipizio in uno strettissimo canyon. Fuori un caldo che lascia presagire giornate torride della Death Valley, dentro, nel corridoio rosso, un altro mondo, tutt’altra temperatura. Sembra di essere nell’impasto di una pizza filamentosa!

Oggi abbiamo capito perché gli americani amano il grandioso e l’eccessivo, perché sono abituati allo spettacolare, all’esagerato. Antilope è finto, è cartapesta, è troppo simile ai canyon di Gardaland, eppure ci dobbiamo convincere che è tutto verissimo.

Scioccante nei colori, nella forma, nella perfezione; un profilo di tartaruga, un altro d’aquila, e via così. Ore di stupore e sospiri di soddisfazione.

Passano le ore e pubblichiamo l’articolo, ahimè, da un Mc Donald, unica connessione accessibile e ultima meta navajo. Ci accompagna Geronimo che per un giorno da meccanico diventa babysitter del nipote Victor Junior, 5 anni, aspettiamo tutti insieme che il mastice faccia presa, per poi ripartire.

 

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10 Comments

marta

October 22nd, 2011

ahhhhhhhhhhhhhhhhhhh!!!!!!!!!!!!teletrasporto teletrasporto teletrasportooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!

belletti carlo

October 22nd, 2011

Che posto incredibile!!!
Beati i Navajo se vivono li vicino

LUCIA

October 22nd, 2011

adesso ho capito tutto!CARTAPESTA???

LaSbella

October 22nd, 2011

Cara Sera, finalmente riesco a trovare tempo per leggere un po’ di arretrati: belle foto as usual, belli voi che oramai sembrate appartenere davvero a un altro mondo… mi sento strana io a vedermi qui nella mia tranquilla ordinarietà bidimensionale IN BIANCO NERO mentre mi voi apparite in 3D A COLORI… very well!! PS sei insostituibile… PPS sto leggendo Gaetano De Leo. PASSO E CHIUDO!

Katiae Rob

October 23rd, 2011

èppi birdéi tu iuuuu, èppi birdéi tu iuuuu, èppi birdéi diar Caarlooooo, èppi birdéi tu iuuuuuuuuuuuuuu!!!!!!!
Tanti tanti tanti tanti tanti tanti tanti tanti tanti tanti tanti tanti tanti tanti tanti auguri Carlo! Baci e abbracci speciali da Katia e Rob.

LUCIA

October 23rd, 2011

CIAO CARLO,BUON COMPLEANNO!!!UN ABBRACCIO A TUTTI E 2.

The friends

October 23rd, 2011

Tanti auguri Carlo!
Francesca/o, Luisa, Greta e Ivan riuniti a mangiare dalla futura mamma, -3 dias.
Buena suerte a todos

Sara Asà

October 24th, 2011

il cielo stellato mi prende alla gola. vi penso sempre, avete gli occhi pieni di mondo. un abbraccio forte. sara

Rocco

October 25th, 2011

com’è carlo entrare nei canyon temporali?
auguri, comunque.

Pandiario

October 27th, 2011

Bella ziii!!!!

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