transpatagonici
All’alba, a intervalli di cinque minuti, per due ore apro gli occhi sonnolenti e appiccicosi,. Fuori dal finestrino il paesaggio è sempre lo stesso, piatto, stepposo, arido…ma siamo già in Patagonia amore mio?
All’alba, a intervalli di cinque minuti, per due ore apro gli occhi sonnolenti e appiccicosi,. Fuori dal finestrino il paesaggio è sempre lo stesso, piatto, stepposo, arido…ma siamo già in Patagonia amore mio?
Il mito (molto italiano)della ripresa argentina, si ridimensiona e il malessere di una metà della popolazione, emerge in manifestazioni contro la Kichner, l’inflazione, l’embargo e la scarsa sicurezza sulle strade…
San Antonio a noi piace, probabilmente perché possiamo fingere di aver visto anche un po’ di Bolivia, qui, infatti, ti dimentichi dell’Argentina e ti sembra di aver saltato la frontiera, tutto si imbrunisce, la notte si reffredda, i bambini hanno guance rosso fuoco che sembrano esplodere, i ponchi, gli scialli, le calze di lama e alpaca ti scaldano in un nano secondo, la secchezza del vento ti taglia la bocca, l’alito acido per il mambeare della coca e del bicarbonato quasi ti stordisce, l’aria si rarefà e Carlo fa qualche tiro di ossigeno in ospedale per far rientrare il mal di testa…
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