maranhão perché sei morto?
A Belem (Parà) iniziamo a prendere le misure con il Brasile. Tutti i buoni propositi di tentare di non volare e di percorrerlo via terra, vanno a farsi benedire. Il Brasile è enorme, è caro, è ostico, e anche se si sa, fin quando non si è qui non ci si rende conto di quanto sia smisurato.
Quindi tra un viaggio in bus notturno di oltre 12 ore a caro prezzo e un volo di poco più di un’ora allo stesso costo, non ci resta che scegliere di volare tra Belem e São Luis, la Palermo del Brasile.
Sarà per il nome ridicolo, sarà che si dice che qui il reggae esce da tutti i balconi, ma io aspettavo con impazienza di arrivare nello stato del Maranhão, ancora Nordeste…
Di reggae non abbiamo sentito neppure uno spiffero, ma abbiamo avuto la fortuna di incappare in un festival di musica popolare potentissimo. Il soggiorno è stato sofferente, in un albergo di bassissima lega, del resto è quello che possiamo permetterci in Brasile, ma in compenso la vista era impagabile.
Poco lontano dalla capitale, ad un’ora e mezza di traghetto, un’altra cittadina coloniale, incantevole da fotografare, Alcántara sale e scende acciottolata sulla sponda opposta alla baia di São Luis.
Ci avviciniamo sempre di più alle attesissime Lençois Maranhenses, vere e proprie lenzuola di sabbia, lavate da lagune d’acqua dolce e cristallina…questo in cartolina e nel racconto di quelli che sono stati qui fino all’anno passato!!
Dopo 48 anni di una regolare stagione delle piogge che alimenta le splendide lagune…quest’anno secco e sole perenne, quindi niente pioggia e niente lagune, eccetto alcune in cui si rifugiano tutti i turisti brasiliani e stranieri che partecipano ai pacote (pacchetti) durante i quali oltre a spendere un patrimonio, vengono portati in alcune pozze basse e pisciose; noi non siamo sfortunati fino all’ultimo, una laguna l’abbiamo trovata, bella, verde-azzurra con tanto di fiorellini galleggianti, poco distante da Luzia, la doña che cucina i migliori camarão del Nordeste.
Sopo qualche giorno ci sale l’inspiegabile voglia del torrido interno, prima percorrendo le dune verso lo stato del Piauì per poi scendere verso Teresina, la capitale, che gode della reputazione della città più calda del Brasile.
2 Comments
sera
September 11th, 2012
Bellissime le foto! Che nostalgia! Mi spiace che abbiate trovato il Lençois secco… Hai visto le mie foto su fb dell’album brasile 2008? Così era come l’abbiamo vissuto noi. Aspetto altre news brasiliane. Un abbraccio e tanta invidia!
oriana
September 16th, 2012
@Oriana: spettacolari comunque i Lençois, avevo visto le foto e sappiamo che con acqua sono ancora piu´belli. Adesso siamo in Chapada, e´una meraviglia davvero. pian piano scendiamo veso sud.
ti abbracciamo forte
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