vegetariani in famiglia maya-Mam
Siamo poco distanti ma ci anticipano nell’accoglierci, avvertiti dalla pastorella, Clara e Raul, i più giovani della famiglia. È come se un ciclone ci avesse riportato in un altro secolo, davvero familiare. Fradici, ci accoglie Domingo, seguito da tre cani, due galline un maiale. Il tempo di raccontare chi siamo e da dove veniamo e ci viene offerto un fuoco caldo con pan dulce e caffè al sapor di cannella.
Da un secondo all’altro spuntano come funghi Juana, la mamma dall’accento barese, Santa, la futura maestra, Maria, dagli occhi opachi e dolci, Clara la giovane cuoca di casa, Raul il piccolo timido ma promettente centravanti, e qualche giorno dopo sbucano Francisco, il tontolone, Nicolasa, la più sfacciata, e Claudia…il lama cileno.
Viviamo con loro due giorni, brevi, ma importanti. Raccogliamo qualche patata con Domingo e Raul, ma a poco gli serviamo al momento di caricarsi il sacco da 48 chili, non sono pesi che siamo abituati a portare.
Scopriamo che i Maya mangiano forse più spaghetti di noi. Sanno che siamo vegetariani (e sì perché anch’io come Carlo come avete capito risoffro di questa sindrome strana) per cui verdure, sempre verdure. A colazione verza e patate, a pranzo spaghetti con verdure e patate e la sera patate con fagioli, omlette e deliziosa cicoria… meno male il paesino è pieno di “cessi”.
Capiamo, chiacchierando a lungo dopo cena, che come noi, anche loro vorrebbero capire da dove arriviamo.
Qui siamo a Chiabal, si parla e ci si veste come da tradizione Mam, è il villaggio più alto del Guatemala a 3260 metri sul livello del mare, il sole caldo squarcia la neblina fredda che va e viene come il fumo della macchina da teatro, ma da poche centinaia di metri più in sù, da un paesaggio irreale di rocce, pini e agavi, si scorgono i vulcani più imponenti del Paese.
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