madhattan: cotta e mangiata

Usciti dalla Grande Mela, direzione Anchorage, Alaska, ne abbiamo rimesso insieme gli spicchi. Dopo una settimana di intense alternanze umorali, forse prevedibili in un viaggio così tanto atteso e di luoghi dall’accoglienza più o meno cordiale, ci siamo fatti il palato!
Convinti dell’autenticità di alcune parti, come Brooklyn e Harlem, ci convinciamo che forse qui la qualità, spesso eccelsa, non è la quotidianità (a parte entusiasmanti eccezioni come il Tom’S Diner di Suzanne Vega) Il cibo ne è un esempio: sfatando il mito di una città che ti puó saziare solo rifugiandoti in ristoranti multietnici e interculturali e nei fast food noti ai più, che ovviamente non hanno visto neppure la nostra ombra, di certo l’alternativa per sfamarsi c’è, e anche ad alti livelli. Ma l’ “organic food”,  come viene chiamato qui il bio, sembra dover essere talmente biodinamico che la lattuga dev’essere mangiucchiata e assolutamente annerita al mercato e venduta da un tizio con barba alla Bin Laden e salopette, ma se poi vai al ristorante dev’essere perfetta di un verde splendente e intatta (ma è sempre organic). Anche la ricerca della qualità  sembra essere una delle tante tendenze che rimarranno un feticcio e non una reale esigenza quotidiana.
Mentre ieri siamo scampati al terremoto (e chi l’ha sentito?Eppure lì eravamo!), oggi sentiamo ululati di sottofondo!

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6 Comments

L.a. Fronz

August 24th, 2011

Tornati dal nostro piccolo micranioso viaggetto vi comincio a seguire! Che saudade! Siam contenti siate stati bene da Andrea!!! Un abbraccione!

riche

August 24th, 2011

Ciao amici, siete stupendi :)
Vi siete trovati bene???
Smack

admin

August 24th, 2011

Siii!!! Grande! peccato essere andati via così presto, stavamo diventando grandi amici, ma così almeno non ve lo “rubiamo” va la! Siamo stati benissimo, queen size Mattress! (la guida l’abbiamo persa per poi ritrovarla ed è li a casa) Grazie amici vicini

Emanuela Repossi

August 25th, 2011

Ciao ragazzi,
state facendo cio’ che io e il mio compagno non abbiamo ancora avuto il coraggio di fare!!! Scappare e girare per il mondo per conoscerne e capirne segreti. Grandi!

Per fare cio’ però ci vogliono appoggi economici, cosa che noi non abbiamo, altrimenti la precarietà di cui parlate non credo vi permetta di vagabondare a lungo.

Io sono una giornalista in cassa integrazione e il mio compagno un istuttore subacqueo che ha dovuto adattarsi alla vita urbana in Italia, causa tzunami alle Maldive (viveva lì solo con pareo e a piedi nudi…e poi ha dovuto mollare tutto).

Comunque piacere, io mi chamo Emanuela e ho 42 anni e il mio compagno si chiama Bruno e ne ha 36.

In caso doveste aver bisogno di compagni di viaggio, magari solo per alcuni tratti, noi potremmo farci un pensierino…:-).

Nel frattempo vi auguro un meraviglioso viaggio!!!
Saluti.

ciccio family

August 25th, 2011

Siamo curiosi di sapere qualcosa sull’alaska…….
c’è la neve?
Avete già trovato una “casa mobile” per proseguire nel viaggio?
promettiamo di non dire niente a wilma, di non far giungere nessuna notizia di viaggi senza di lei…
Comunque, penso si sia insospettita l’ultima volta (chiusa dentro a quel box,stipata all’inverosimile della vostra vita fin qui percorsa).Non vediamo l’ora di vedere la tappezzeria very vintage da far invidia a OLIVINTA che sceglierete per gli interni o un quadro luminoso con corna di “bighorn” stile trofeo di inizio secolo….

admin

September 3rd, 2011

@emanuela:cara siamo felici di condividere un sogno anche con persone che non conosciamo direttamente. quando parliamo di precarietà intendiamo certamente un’instabilità per pagamenti insoluti sul lavoro, ci riferiamo a sconvolgimenti in seguito ad un incidente molto grave avvenuto quasi due anni fa, e quindi ad una rivalutazione delle priorità della vita, ma come abbiamo scritto nei primi articoli, soprattutto la solidità degli affetti coltivati negli anni, la serenità nell’immaginarsi un ritorno e non uno scappare e la fiducia nelle nostre abilità nel ricostruirci e reinventarci il nostro lavoro al rientro possono rendere un sogno così più realizzabile.

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